lunedì 1 settembre 2014

Educazione al Riciclo


I nostri nonni, lo sappiamo tutti, avevano uno stile di vita molto diverso dal nostro, perchè diversa era la società in cui erano nati. 
Se da un lato il progresso innegabilmente ci amplia gli orizzonti e facilita la vita, dall'altro ci toglie delle abilità e delle qualità che una vita più sobria aiutava a sviluppare. 
Non è vero che rivedere un po' certe nostre convinzioni in fatto di gesti quotidiani ci possa far tornare al passato, e che rinunciare a certe abitudini dannose ci tolga anche le libertà acquisite! 
Le buone abitudini sono più facili da insegnare ai giovani, si sa, ed è proprio da loro che bisogna iniziare a correggere un po' la direzione autolesionista che il mondo oggi ha preso. 
Iniziamo invece ad educare all'eccessivo consumismo i nostri figli già da piccoli, cercando di compensare la mancanza di tempo che dedichiamo loro comperandogli troppi giochi, di cui poi si stancano presto...
Avete mai notato che quando un bimbo ha il pavimento cosparso di giocattoli non riesce in realtà a giocare con nessuno di essi? 
Ma anche noi adulti di fronte a scaffali pieni di varianti dello stesso prodotto ci confondiamo e non riusciamo a scegliere! 
E anche, avete mai notato che i bambini più piccoli giocano volentieri con chiavi, mestoli, cucchiai di legno pentole e mollette da bucato, preferendoli al loro ultimo sonaglino iper-tecnologico
Questo perché le loro menti non sono ancora imbrigliate da indottrinamento pubblicitari e non attribuiscono agli oggetti un valore “sociale” per il quale l'oggetto stesso rappresenta più qualcosa da esibire che da adoperare, indipendentemente dalla reale funzionalità... 
Pensiamoci un attimo, quante volte potremmo usare materiali di recupero per ottemperare ai nostri bisogni, oppure cose usate che ad altri non servono più ma a noi tornerebbero ancora utili, però non lo facciamo perché “sembra brutto”…..? 
La nostra cultura infatti ci impone di mostrare che possiamo permetterci di comprare l'oggetto nuovo fatto apposta a quello scopo, a scapito di una capacità di adattamento che è invece fondamentale caratteristica della mente umana. 

Ciò che dovrebbe in realtà essere considerato meritevole di lode non è il potere d'acquisto (di beni che gli spot ci presentano come veicoli di felicità e libertà, ma poi non ci sentiamo più felici proprio per niente) quanto l'impegno, la costanza, il tempo e la volontà che dedichiamo a un progetto, come pure l'inventiva che vi infondiamo. 
Questo sì che aumenta il valore di un prodotto e la felicità che deriva dall'adoperarlo. 
Potremmo comprare cento maglioni all'ultima moda, ma nessuno di essi avrà il calore di quello fatto a mano da noi o da qualcun altro apposta per noi, imperfezioni comprese! 

Se siamo d'accordo che abbondanza non è sinonimo di soddisfazione, iniziamo ad insegnare ai nostri figli nel quotidiano le 4 R del rispetto dell'ambiente...
Il mondo che verrà è soprattutto il loro e rimane davvero poco tempo per correggere la rotta e far sì che non debbano vivere in un pianeta dove un pezzo di mare pulito e un prato verde siano una vera rarità. 

R COME RIDUZIONE   Prevenire è meglio che curare.
La maggior parte dei rifiuti che produciamo è costituita da imballaggi.
Boicottiamo i prodotti che sono avvolti in troppa e inutile plastica soprattutto quelli incartati singolarmente; 
Compriamo confezioni famiglia che a parità di imballaggio contengono più prodotto; 
Ogni volta che possiamo preferiamo merci sfuse portando i nostri contenitori da casa; 
Abituiamoci a preferire saponi e detersivi in ricarica, con cui riempiremo i flaconi vuoti che abbiamo a casa; 
Portiamo sempre con noi le buste di stoffa per contenere la spesa, 
o al massimo buste vecchie!

R  COME RIUTILIZZO 
Avremo nonostante queste buone abitudini ancora troppi imballaggi nelle nostre dispense; 
cerchiamo di non buttarli tutti via una volta scartati, ma cerchiamo di fare un po' di posto in casa per accogliere le varie tipologie di involucri; scopriremo presto a quanti innumerevoli utilizzi possano tornarci utili! 
Perchè non mettere il panino della merenda nel pacco vuoto della pasta? O poggiare la spugnetta per lavare i piatti o la saponetta nella vaschetta di formaggio spalmabile? Si potrebbe fare ordine tra i pennarelli o nel cassetto dei calzini con i rotoli vuoti della carta igienica, usare i veli delle bomboniere come sacchetto per farci un infuso con le foglie della piantina di tè che abbiamo sul balcone... eccetera. 
In realtà rimarremo sorpresi da quante idee ci verranno poco alla volta e questo esercizio di inventiva oltre a divertire noi e i nostri figli ci aiuterà a tornare pian piano da inconsapevoli consumatori passivi in persone critiche (dove critico è inteso come capace di riflettere e giudicare senza condizionamenti) e positive. 

R  COME RECUPERO O RIPARAZIONE 
Ciò che si è rotto spesso può essere facilmente riparato, però ormai tante competenze che erano normali per i nostri nonni ora non le possediamo più... 
Ma come si rompono facilmente gli oggetti oggi! 
C'è un termine tecnico per questo fenomeno: 
- OBSOLESCENZA PROGRAMMATA -  
Cioè è stato deciso e studiato di proposito quanto deve durare una tal cosa, così che dopo un certo lasso di tempo se ne possano vendere di nuove. (Addirittura le aziende cambiano modello e non producono più i componenti compatibili con quelli vecchi per essere sicuri che non possano essere riparati!) Per non parlare della continua trasformazione dei testi scolastici che fa sì che milioni di libri ogni anno vadano al macero e milioni di alberi di nuovo tagliati... 
E milioni di euro di nuovo spesi! 
Un paio di generazioni fa ogni casalinga era sarta e capace di trasformare i capi di abbigliamento a seconda delle necessità, e quando proprio i tessuti erano troppo lisi ancora diventavano uno straccio per le pulizie, che magari funzionava meglio del nostro ultimo modello di panno cattura polvere-microbi-peli che si passa e si butta via! 
Anche se oggi non abbiamo più il tempo ovviamente di 
auto-produrre come si faceva un tempo, tentiamo però sempre di scoprire se ciò che si è rotto può essere riparato, o anche trasformato in qualche altra cosa con un piccolo intervento creativo meravigliamo i nostri amici con un'idea insolita, e divertiamoci con i nostri ragazzi che sicuramente saranno più in gamba di noi! 
A volte basta una mano di vernice o qualche conoscenza base di decoupage per rinnovare l'aspetto di un oggetto e destinarlo a nuovi scopi, e la buona volontà di tirar fuori martello e cacciavite dalla cassetta degli attrezzi! 
Ancora meglio sarebbe poi coinvolgere una persona anziana nel nostro lavoro, che di sicuro conoscerà qualche piccolo trucco del mestiere.
È vero che internet e manuali ci offrono consigli di ogni genere sul fai da te, ma anche lì si insinua la logica consumista che ci porterà a comprare prodotti specifici e spesso del tutto inutili (e renderemo anche felice l'anziano!

R  COME RICICLO
Riciclare vuol dire essenzialmente scomporre un oggetto nei singoli materiali di cui è composto per lavorarli daccapo e far ripartire la produzione dalla materia prima. 
La raccolta differenziata ha appunto questo scopo. 
Ma anche questo processo, che pure salva l'ambiente dall'immissione di nuovi materiali inquinanti e dallo sfruttamento di nuove risorse naturali, richiede energia e il suo tributo all'inquinamento conseguente al funzionamento delle fabbriche preposte ad attuarlo e agli inevitabili residui chimici dei processi industriali. 
Quindi il riciclo che oggi è la forma di salvaguardia dell'ambiente più attuata e celebrata, non deve assolutamente sostituire le altre forme di prevenzione di rifiuti, e in un mondo ideale sarebbe solo l'estrema soluzione. 
Molte forme di arte oggi si avvalgono proprio del riciclo perché gli artisti smontano e rimontano i materiali di base per creare nuovi oggetti in un processo artigianale anziché industriale. 
Si possono riciclare in casa o laboratorio candele, sapone, carta, e rimodellare la plastica per creare nuovi oggetti. 
(Ma anche sfilare un capo di lana e ricavarne un gomitolo da lavorare nuovamente è un bell'esempio di riciclo!). 
Questi lavori richiedono competenze specifiche che dovrebbero tornare ad essere insegnate nelle scuole come basilare ed imprescindibile bagaglio umano! 

L'Associazione LE ROSE DI GERICO propone alcuni percorsi di auto-produzione volti all'acquisizione di alcune competenze artigianali, e per una maggiore consapevolezza nelle buone pratiche di tutela dell'ambiente e dei meccanismi di induzione al bisogno da cui siamo assediati oggigiorno. 
All'interno di questi percorsi le nostre volontarie intendono favorire l'espressione personale del singolo come auto-terapia per le difficoltà e lo stress della vita quotidiana, e l'interazione del gruppo in un'atmosfera di interscambio di abilità e reciproco supporto. 

La nostra associazione da attenzione e offre competenze anche nei casi di disagio scolastico che si manifesta con varie modalità comportamenti di disturbo: in classe, irrequietezza, iperattività, difficoltà di apprendimento, di attenzione, difficoltà di inserimento nel gruppo, scarsa motivazione, basso rendimento, abbandono e dispersione scolastica. 
Vi sono coinvolte variabili personali (ad es. l'autostima, l'auto efficacia, componenti cognitive); variabili contestuali e relazionali (ad es. l'ambiente di vita, l'ambiente scolastico, il rapporto tra l'alunno e l'insegnante, tra la famiglia e l'insegnante) e a seconda del grado di coinvolgimento possiamo parlare di disagio di origine interna al soggetto e disagio di origine esterna al soggetto. 
Le operatrici dell'associazione propongono l'introduzione di un modello atto a favorire lo sviluppo di competenze sociali e relazionali che permettono di affrontare con efficacia le esigenze della vita quotidiana, rapportandosi con fiducia a se stessi, agli altri, alla comunità. 
(LIFE SKILL EDUCATION

Proponiamo inoltre, attraverso i percorsi di auto-produzione, interventi per la valutazione e lo sviluppo nella coordinazione dei movimenti dei piccoli e dei grandi muscoli (Abilità Grosso Motorie, Abilità Fino Motorie, Abilità di Prescrittura); 
Interventi per la valutazione e lo sviluppo delle funzioni intellettive (Abilità cognitive, ragionamento, capacità di risolvere problemi, varie conoscenze); favorire le abilità interpersonali e la conoscenza di sè (Cooperazione, disponibilità ad aiutare, Conoscenza Emotiva).

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